04 Aprile 2017

Carissimi fratelli e sorelle,
alla luce del messaggio del Santo Padre Francesco, viviamo il nostro pellegrinaggio diocesano quaresimale verso Gerusalemme. La “quaresima”, infatti, è come un pellegrinaggio che facciamo con Gesù verso Gerusalemme, dove Egli dona tutto se stesso a noi giustificandoci presso il Padre e partecipandoci la sua vita divina rendendoci in Lui, Figlio unigenito del Padre fattosi uomo come noi nella carne della Vergine Maria, “figli adottivi”, così come scrive l’apostolo Paolo ai Galati 4, 4-7 e ai Romani 8, 15-17. “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessero l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: “Abbà! Padre!”. Quindi non sei più schiavo ma figlio e, da figlio, sei anche erede per grazia di Dio” (Gal 4, 4-7).

“E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”. (Rom 8, 15-17). Papa Francesco scrive nel suo messaggio: “La Quaresima è un nuovo inizio, una strada che conduce verso una meta sicura: la Pasqua di Resurrezione, la vittoria di Cristo sulla morte. E sempre questo tempo ci rivolge un forte invito alla conversione: il cristiano è chiamato a tornare a Dio “con tutto il suo cuore” (Gl 2,12), per non accontentarsi di una vita mediocre, ma crescere nell’amicizia con il Signore. Gesù è l’amico fedele che non ci abbandona mai, perché, anche quando pecchiamo, attende con pazienza il nostro ritorno a Lui e, con questa attesa, manifesta la sua volontà di perdono”.

Da parte nostra, però, perché Cristo sia formato in noi, dobbiamo svuotarci del nostro “io”, soffrire per Lui, partecipando alle sue pene. In questo consiste la conversione: lasciarci possedere dallo Spirito che abbiamo ricevuto nel Battesimo e nella Cresima; e che ci conforma al “corpo di Cristo Signore”, che è la Chiesa, per mezzo dell’Eucaristia. Nel Sinodo diocesano siamo stati illuminati dallo Spirito Santo proprio sulla identità della “Chiesa, mistero di comunione e di missione”. In questa quaresima vogliamo accogliere il messaggio del Papa che ci invita ad essere “Parola dono”. “Dono l’uno per l’altro”. Dobbiamo vivere relazioni di fraternità, di giustizia, di perdono, di gioia, di pace. Se sapremo morire al nostro “io” trionferà in noi e tra di noi Gesù risorto rendendoci forti nello Spirito per essere nel mondo “strumento di salvezza universale”. Il mio cammino quaresimale con voi e in mezzo a voi è così articolato.

Verrò in ogni Città dell’arcidiocesi per celebrare la stazione quaresimale con la santa Messa e per entrare in dialogo con i Consigli Pastorali Zonali intorno al programma pastorale incentrato sulla “famiglia” e sui “giovani”.

Dedico, perciò:
– la prima settimana di quaresima (6-11 marzo) alle comunità di Margherita di Savoia, di San Ferdinando di Puglia, di Trinitapoli;
– la seconda settimana di quaresima (13-18 marzo) alle comunità di Bisceglie;
– la terza settimana di quaresima (20-25 marzo) alle comunità di Corato;
– la quarta settimana di quaresima (27 marzo – 1 aprile) alle comunità di Barletta;
– la quinta settimana di quaresima (3-8 aprile) alle comunità di Trani.

I vicari episcopali zonali si intendano con me per fissare la data dell’incontro. Un incontro particolare è riservato ai giovani. Il coordinatore della pastorale giovanile a livello cittadino si premuri di accordarsi con me. Vi raccomando, carissimi/e, di tenerci uniti nella preghiera che vi consegnai nel giorno della festa della Chiesa diocesana il 20 ottobre 2016. In quella preghiera, che è per l’anno pastorale in corso, c’è il contenuto del nostro impegno di vita ecclesiale così come emerge dal Sinodo celebrato: essere riflesso di gloria della SS. Trinità, vivere in comunione facendo risplendere il volto misericordioso di Gesù, annunciare e testimoniare l’amore che ci fa una sola cosa in Cristo Signore, nella prospettiva del Regno che si compie nella vita di ciascuno di noi quando e come Dio vuole. Recitiamola quotidianamente.

I Vicari episcopali zonali organizzino l’iniziativa delle “24 ore per il Signore” nella quarta settimana di quaresima, da venerdì a sabato (31 marzo – 1 aprile), così come ci è richiesto da Papa Francesco. (MM 11) Per la “Quaresima di carità” vi invito ad incrementare e potenziare la dispensa dei viveri ed aiuti vari delle caritas parrocchiali e cittadine con il frutto concreto del digiuno e della preghiera. L’elemosina, infatti, deve scaturire da un “darsi” all’altro accolto come “dono” nella condivisione dei beni materiali. Vi chiedo, poi, di pregare con un’intenzione nella preghiera comunitaria dei fedeli nella Messa domenicale per i quindici catecumeni che riceveranno i sacramenti della Iniziazione Cristiana nella Veglia Pasquale del 16 aprile p.v.. Imploro su di me e su di voi la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo attraverso la mediazione materna di Maria Santissima, nostra Madre, e l’intercessione dei nostri Santi Patroni e Protettori della diocesi, delle parrocchie, delle comunità religiose».

+ Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barlette-Bisceglie